La nuova legge regionale 10 del 26 giugno 2019 e il regolamento attuativo promulgato nei giorni scorsi, assorbe la precedente legge e le sue risorse economiche, non prevedendo nessuna premialità a chi gestisce verde e parchi.

“Si tratta di una scelta insensata che aumenta la burocrazia, diminuisce le risorse e cancella una norma che è stata estremamente positiva per la cura del verde e dei parchi nel Lazio”.

Dopo l’approvazione della legge regionale 26 giugno 2019, n. 10, dal titolo «Promozione dell’amministrazione condivisa dei beni comuni» promossa dalla consigliera regionale Marta Leonori, la Regione Lazio ha promulgato nei giorni scorsi il relativo regolamento attuativo e, come aveva denunciato più volte Legambiente durante la discussione di approvazione della norma, con questa legge si abolisce il contributo per i volontari del verde previsto dall’articolo 16 della legge regionale 14 agosto 2017, n.9. La nuova norma assorbe la precedente e le sue risorse economiche, non prevedendo nel regolamento attuativo, nessuna premialità a chi gestisce il verde e i parchi, tantomeno un canale preferenziale.

“Per settimane avevamo chiesto di evitare che con una proposta di legge regionale, venisse abolito il contributo per la manutenzione delle aree verdi – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e invece, ciò che viene fuori, sia dalla legge approvata che dal regolamento attuativo, è che si arriva a una nuova norma e si fermano i contributi del verde, se ne assorbiscono le risorse e si fa morire definitivamente un meccanismo che, negli ultimi anni, ha funzionato a meraviglia. È veramente assurdo togliere uno strumento regionale utile, recente, democratico e che valorizza l’associazionismo, oltre che i rapporti di collaborazione positiva tra istituzioni, comitati e associazioni. Oltre cento soggetti su tutto il territorio regionale, hanno potuto giovare di reale sostegno alla propria azione; con una nuova legge si burocratizza il sostegno al volontariato e si cancella la fluida, veloce ed efficace struttura precedente: chiediamo con fermezza che si torni indietro e che il regolamento venga modificato per continuare a prevedere i contributi diretti per i volontari del verde, perché questa è una scelta insensata che aumenta la burocrazia e diminuisce le risorse”.