Allarme SMOG a Roma e nel Lazio, anche nella giornata di ieri PM10 fuori controllo in 10 centraline della capitale.
Blitz CI SIAMO ROTTI I POLMONI – NO ALLO SMOG di Legambiente sotto il Ministero dell’Ambiente.
Anche nella giornata di ieri 10 centraline di Arpa Lazio, a Roma hanno riscontrato Pm10 fuori controllo: la peggiore continua ad essere quella di Cinecittà che registra il record odierno di 89
ug/m3 e 63 giorni di superamenti da inizio anno. Fuori dai limiti anche le centraline Preneste con 68 ug/m3, Francia 58, Magna Grecia 55, Cavaliere 68, Fermi 51, Bufalotta 60, Cipro 54, Tiburtina 69, Arenula 52.
“Anche per questo Roma sta soffocando nello Smog. Il rilancio vero del trasporto pubblico deve essere al centro dell’azione amministrativa presente e futura”
Legambiente pubblica i dati sulla mobilità pubblica romana, nel 2015, considerando metropolitane e la Roma-Lido ci sono stati ben 40 giorni di stop al servizio per le metro, provocati per 29 volte da guasti tecnici; da giugno in poi il bilancio è disastroso con 29 stop in 6 mesi; una media di circa uno stop ogni 6 giorni, tra le peggiori della storia delle metro romane. Tra le tratte la maglia nera va alla Metro B con 14 giorni di chiusura. Ultima giornata a far aumentare tali numeri è stata quella dello scorso Natale, quando tutte le metro si sono fermate dalle 13 in poi.
Secondo lo studio di Legambiente, la capitale offre poi una media per ogni 1000 abitanti di 0,077 km di trasporto su ferro (tra metro, suburbane e tram) dotazione più bassa in assoluto al confronto di tutte le grandi città europee. Conseguentemente il possesso di automobili a Roma è pari a 71 auto ogni 100 abitanti, (contro le 35 di Berlino e le 36 di Londra). Una situazione del TPL che non cambierà nei prossimi anni per Roma, visto che non ci sono in cantiere nuovi tram e che per le linee metropolitane è stato finanziato il solo prolungamento della Metro C (3,6 chilometri in più rispetto alla situazione attuale).
“Roma è ultima in Europa per mobilità sostenibile e quest’anno la metro ha fatto registrare record negativi di giorni fuori servizio, anche per questo la capitale sta soffocando nello Smog – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e a conclusione di questo annus horribilis è arrivata addirittura la sciagurata scelta di chiudere il servizio metro dalle 13 in poi per l’intera giornata di Natale, una decisione senza precedenti e che ha lasciato appiedati decine di migliaia di romani e turisti nei primi giorni del Giubileo. Il confronto con le altre grandi città del continente è poi impietoso se si tiene in considerazione il trasporto pubblico su ferro”.
Intanto anche ieri le centraline di monitoraggio del PM10 hanno registrato valori negativi: la peggiore continua ad essere quella di Cinecittà con 79 ug/m3 e che ha raggiunto un totale di 61 giorni con polveri oltre il limite nel 2015; ieri smog oltre i limiti anche nelle centraline di Preneste, Bufalotta, Cipro e Tiburtina e sono ormai 5 i punti di monitoraggio che hanno superato per oltre 35 giorni (limite di legge) il valore massimo consentito di 50 ug/m3.
“Bisogna continuare ancora con le targhe alterne, provvedimento utile e positivo che evita emissioni, per poi passare a blocchi totali e ampliamento della ZTL, per tornare ad avere un’aria respirabile. Al fianco di tutto ciò bisogna rilanciare con forza il ruolo del trasporto pubblico; negli ultimi anni a Roma abbiamo sentito dell’arrivo di nuovi tram, di imminenti prolungamenti delle metro, della mitologica chiusura dell’anello ferroviario, della progettazione di nuove piste ciclabili, ma niente di tutto ciò è avvenuto; ora bisogna mettere in cantiere questi progetti per dare una risposta concreta al drammatico inquinamento dell’aria che stiamo vivendo – conclude Scacchi – insieme a corsie preferenziali per i bus, car e bike sharing, Grab. Chiediamo che tra le priorità per tutti coloro che hanno responsabilità amministrative presenti e future ci sia tutto questo, insieme all’idea che possa rifiorire la bellezza a Roma e che la capitale possa tornare ad essere una città a misura d’uomo e di bambino”.
Blitz NO ALLO SMOG di Legambiente a Roma, il 2015 con aria peggiore degli ultimi 4 anni.
PM10 fuori controllo per 56 giorni a Cinecittà, 378 superamenti complessivi nelle 13 centraline e 27 giorni consecutivi con allarme Smog. Il picco lo scorso 17 dicembre con 110 µg/mc registrati, oltre il doppio del limite massimo
“Curare la Mal’aria di Roma con le targhe alterne si deve fare ma non basta, bisogna passare a blocchi del traffico completi, allargamento immediato della ZTL, rilancio del trasporto pubblico, del car-saring, della ciclabilità”
Gli attivisti del cigno verde questa mattina si sono ritrovati sotto Castel Sant’Angelo per esporre lo striscione gigante NO ALLO SMOG, nel giorno in cui i superamenti di PM10 a Roma sono diventati complessivamente di più di quelli in ognuno degli ultimi 4 anni.
Infatti da inizio 2015, ben 56 giorni di superamento della peggior centralina di monitoraggio a Cinecittà, con un picco impressionante di 110 µg/mc di PM10 dello scorso 17 dicembre (60 µg/mc in più del valore massimo consentito dalla legge pari a 50 µg/mc), sono addirittura 378 i superamenti complessivi delle 13 centraline al 22 dicembre (erano 368 superamenti nel 2014, 350 nel 2013 e 366 nel 2012). Un allarme che non accenna a diminuire e affrontato, per ora, con alcune giornate di targhe alterne, applicate in maniera non incisiva come prevede invece il Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell’Aria, con solo 9 ore al giorno e un’ampia interruzione di metà giornata, mentre il piano stesso indica che la modalità deve essere quella delle 12 ore minime continuative.
“Dobbiamo dire NO allo SMOG e curare l’aria di Roma, per farlo bisogna continuare con le targhe alterne ma prendendo anche provvedimenti strutturali più determinanti – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Non sono di certo le targhe alterne la cura, ma guai a dire che non servono visto che evitano emissioni inquinanti dirette, vanno anzi applicate con continuità. Oggi però nella capitale sono necessarie scelte più determinate e immediate, dai blocchi del traffico totali all’allargamento della ZTL, dal rilancio dei mezzi pubblici a quello di car-sharing e ciclabilità; per farlo, il commissario Tronca ha a disposizione strumenti già discussi con i cittadini e approvati dall’aula consiliare come il Piano Generale del Traffico Urbano che prevede la chiusura del centro alle auto, con bonus di ingresso sul modello milanese, l’ampliamento della ZTL, la realizzazione di corsie preferenziali. Poi va attuato il piano urbano della ciclabilità, rimasto lettera morta dopo l’approvazione, così come va recepito e realizzato il Grab (Grande Raccordo Anulare delle Biciclette) la cui realizzazione sarebbe anche finanziata dalla legge di stabilità nazionale. Dopo le troppe voci che hanno definito le targhe alterne inutili, noi torniamo ad affermarne l’utilità ma anche l’indispensabile necessità di iniziative più forti e durature, per ridare a Roma l’incanto di cui è stata sinonimo nei secoli e costruire un futuro di città a misura d’uomo e di bambino”.
Per la perimetrazione definitiva adesso, i comuni interessati, dovranno comunicare ai proprietari delle aree l’inserimento nel perimetro del SIN e a seguito di questa comunicazione i proprietari potranno eventualmente trasmettere proprie osservazioni, acquisite le quali si procederà all’approvazione definitiva del perimetro. “Dopo anni di stallo è finalmente ripartita la bonifica – commenta Giorgio Zampetti responsabile scientifico nazionale di Legambiente – e l’acquisizione degli ultimi pareri sul perimetro, può e deve essere veloce e determinata, insieme ad un utilizzo dei fondi trasparente e efficace per il percorso di risanamento che da troppo tempo questo territorio attende. D’altronde gli elementi positivi di questi giorni arrivano però dopo 10 anni dall’inserimento del sito nel programma nazionale di bonifica, ritardo ingiustificato e grave per l’ambiente e la salute dei cittadini su cui ora occorre dare risposte certe, concrete e rapide per avviare e concludere la bonifica e per il rilancio dell’area”.
Il polo dell’iniziativa è Via Nizza 72, luogo trasformato per l’occasione nell’infopoint dell’evento itinerante che, da venerdì a domenica, arricchirà la proposta culturale del II Municipio.
Pendolaria di Legambiente: la tratta ferroviaria peggiore d’Italia è la Roma Lido, vincitrice anche del trofeo Caronte per il viaggio più infernale del Lazio, treni e linea rimasti al Medioevo e pendolari maltrattati e costretti anche a viaggiare a piedi sui binari.
Inizia oggi Pendolaria 2015, la campagna nazionale di Legambiente che monitora lo stato e la qualità dei trasporti su ferro per i milioni di pendolari italiani, si comincia dalla classifica delle peggiori tratte. È quest’anno la Roma Lido la peggiore d’Italia, vincitrice anche del Trofeo Caronte per il viaggio più infernale tra le 8 linee regionali e 2 concesse del Lazio, e per di più la tratta pendolare più frequentata della penisola con i suoi 100.000 viaggiatori al giorno.
Nel dossier Caronte 2015, con l’accurata analisi realizzata dai pendolari che da anni viaggiano su tali tratte, si raccontato i loro viaggi infernali tra il 10 e il 14 dicembre, questo è il risultato:
Trofeo Caronte 2015
1° posto Roma Lido, peggior linea del Lazio
2° posto Roma Nord (Roma Flaminio-Civita Castellana-Viterbo),
3° posto FL4 Roma-Castelli
linee diverse tra loro ma accomunate da bassissima qualità del viaggio. Il risultato delinea un quadro completamente negativo sulle ferrovie concesse, gestite da ATAC.
“La Roma Lido sembra rimasta al Medioevo ed è la peggior linea d’Italia, quest’anno riceve anche il poco ambito premio Caronte al viaggio più infernale del Lazio – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – non si può aspettare ancora per risolvere la situazione disastrosa che ricade sulle centomila persone che quotidianamente la frequentano. Visto il pessimo stato della Roma Nord, anch’essa di gestione ATAC, chiediamo che sia la Regione ad assumere un protagonismo nuovo sul tema facendosi garante nella convocazione di un tavolo con il gestore, le associazioni e i comitati di pendolari, per avviare una discussione per individuare e risolvere le criticità più evidenti entro le prime settimane del 2016. Oltre mezzo milione di pendolari del Lazio devono poter viaggiare su treni più puliti, meno stracolmi ed in orario, passa anche da questo il miglioramento della qualità della vita nonché la concretizzazione delle misure per abbattere le emissioni di gas-serra, perché migliorare i viaggi pendolari vuol dire anche mitigazione dei cambiamenti climatici, dopo la Cop21 di Parigi, è da queste azioni concrete che la politica e le amministrazioni deve tradurre il buon accordo raggiunto”.
Il 2015 è stato un anno terribile per la Roma Lido, con un servizio peggiorato di giorno in giorno a causa di ripetuti guasti e problemi tecnici: corse saltate senza adeguata informazione, frequenze oltre i 40 minuti, convogli vecchi e sovraffollati spesso privi di aria condizionata, stazioni non presidiate e decine di volte scene d’altra epoca con pendolari a piedi sui binari.
Il dossier Caronte di Legambiente Lazio racconta anche quest’anno di pendolari esausti su tutte le linee, se la Roma Lido è in stato disastroso non va meglio alla Roma Nord che oltre ad essere protagonista di viaggi infernali, lenti, senza veri orari, senza parcheggi nelle stazioni, da quest’anno peggiora notevolmente visto che c’è la pessima novità dell’interruzione della tratta tra Viterbo e Civita Castellana dove decine di migliaia di utenti (soprattutto studenti) sono rimasti senza treno dalla scelta sciagurata. Prima tra le tratte regionali delle Ferrovie Laziali è la Roma Castelli, la più lenta di tutte per velocità di percorrenza.