Centrale a carbone di Civitavecchia, Legambiente presenta nuove osservazioni e richieste a conferenza servizi Ministero Ambiente

Stop a qualsiasi aumento del numero di ore di funzionamento della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord, riduzione dei limiti di emissione per gli inquinanti locali a partire dal monossido di carbonio, rispetto del limite dello 0,3% del tenore di zolfo nel carbone e descrizione analitica di ciò che viene bruciato, verifica di ottemperanza per le prescrizioni contenute nella valutazione di impatto ambientale per valutarne lo stato di attuazione. Sono
queste alcune delle osservazioni e richieste che Legambiente ha illustrato oggi nel corso della Conferenza dei Servizi per il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della Centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord.

“È inaccettabile, non si può in alcun modo utilizzare il rinnovo dell’autorizzazione AIA per aumentare i limiti di emissione e le ore di lavoro della centrale a carbone di Civitavecchia, facendo carta straccia delle prescrizioni per l’esercizio dettate molti anni fa con la valutazione di impatto ambientale -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. A queste condizioni l’autorizzazione integrata ambientale non si può rinnovare, piuttosto che aumentare le emissioni bisogna ridurle e tenere conto degli impatti legati all’intero ciclo di produzione e al territorio. Sarebbe assolutamente contro lo spirito delle normative prevedere con questo atto l’allargamento delle regole, che anzi devono diventare più stringenti.”

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