Due sì per proteggere il bene comune acqua e un sì per fermare il nucleare nei referendum del 12 e 13 giugno

Sabato 26 marzo alle ore 14 da Piazza della Repubblica il popolo per l’acqua pubblica e contro il nucleare sfilerà per le strade della capitale diretto a Piazza San Giovanni per difendere i beni comuni e sostenere il ricorso alle fonti pulite di energia.

Legambiente Lazio sarà presente insieme ai circoli del territorio per affermare tutta la propria contrarietà al progetto atomico in Italia e nel Lazio, per difendere il bene comune acqua dalla speculazione dei privati e per sostenere la partecipazione alla consultazione referendaria dei prossimi 12 e 13 giugno: i referendum sono un’espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l’esistenza collettiva.

“Il nucleare è una tecnologia insicura, che non risolve il problema delle emissioni di CO2, che in base all’obiettivo fissato dall’UE devono drasticamente ridurre entro il 2020 del 20% e soprattutto rimane ancora irrisolta la questione dei rischi e delle scorie.” – ha dichiarato Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio. Alla luce della recente tragedia giapponese va affermata con ancora più determinazione l’insostenibilità del ricorso al nucleare per rilanciare invece l’utilizzo delle fonti alternative di energia, quali il solare termico, il fotovoltaico, l’eolico e il geotermico.”

Domani si scenderà in piazza anche per difendere l’acqua, che sta pericolosamente passando dalla mano pubblica a quella privata, esposta dunque ai pericoli di una gestione tutta orientata al  profitto. “Il quasi milione e mezzo di firme raccolte la scorsa primavera per presentare la proposta referendaria sull’acqua bene comune ha rappresentato una prima importante vittoria. Partecipare numerosi domani significa preparare la vittoria dei SI ai referendum del 12 e 13 giugno, riaffermando la necessità di una gestione partecipativa dei beni comuni e per arrestare le politiche neoliberiste che sono la radice dell’impoverimento e della drammatica crisi che ancora viviamo” – ha chiosato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio.

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