Ferrovie Regionali e Concesse
Il sistema delle ferrovie regionali è costituito da 8 linee che arrivano a Roma, gestite da Trenitalia, con servizi finanziati in larga parte dalla Regione Lazio.
Alla Regione spetta il compito di garantire la qualità del servizio di trasporto ferroviario pendolare anche definendo il Contratto di Servizio con i gestori dei treni e individuando i capitoli di spesa nel proprio bilancio per aggiungere risorse a quelle statali, potenziando così il servizio (ossia più treni in circolazione) e migliorando il materiale rotabile (dunque i treni nuovi o riqualificati).
Se per anni la Regione Lazio, come del resto molte altre, ha trascurato le necessità di centinaia di migliaia di pendolari, ha adottato di recente una politica che ha portato all’acquisto di nuovi treni e materiale rotabile facendo rispettare il vecchio contratto di servizio.
Nella nostra regione su 392 treni, l’età media è di 16,8 anni e il 58,5% ha più di 20 anni.
Oltre alle ferrovie regionali, esistono altre ferrovie dette “concesse” che offrono un servizio di tipo suburbano, gestite da Atac che collegano Roma con Ostia e Civita Castellana-Viterbo (la linea Roma-Viterbo di ATAC compie un tragitto diverso dalla FL3), ultimamente su questa tratta sono state operate scelte pessime fermando i treni provenienti da Viterbo a Catalano, senza raggiungere Civita Castellana, in modo da spezzarla ferrovia in due/tre tronconi, dando la priorità al trasporto su gomma.
Le linee ferroviarie regionali, le ferrovie metropolitane e le innumerevoli tratte del Cotral, sono quotidianamente prese d’assalto da 560.000 pendolari che devono raggiungere la capitale per lavoro o studio.
Il viaggio di queste persone è spesso tutt’altro che piacevole e quasi quotidianamente si trasforma in un viaggio infernale: Ritardi mai annunciati, treni soppressi, treni super affollati, informazioni carenti, servizi igienici chiusi o in condizioni pietose, pulizia tutta da rivedere, condizioni climatiche paradossali: Siberia d’estate, Africa d’inverno; niente corsie preferenziali per i bus regionali, resse per un posto a bordo, luoghi di attesa inadeguati… questi e tanti altri i disservizi che si verificano.
TROFEO CARONTE 2015
Quest’anno per analizzare le linee ferroviarie e metropolitane, Legambiente Lazio ha coinvolto alcuni pendolari chiedendo loro di raccontare il viaggio effettuato in una data casuale della settimana dal 10 al 14 dicembre 2015 per raggiungere il lavoro o il luogo di studio.
Considerato che nel mondo del pendolarismo “laziale” prende sempre più corpo e sostanza la figura del “pendolare metropolitano”, quelle persone che dai confini della capitale o da appena fuori viaggiano per chilometri sulle 2 tratte di ferrovie concesse da Ostia, da Viterbo abbiamo deciso di mettere alla pari tutte le tratte e fare una unica classica generale.
Anche se sono linee diverse tra loro sono accomunate dalla bassissima qualità del viaggio.
Il risultato delinea un quadro piuttosto disastroso per i mezzi di trasporto pubblico regionale e ferrovie concesse.
A complicare la situazione per questi pendolari, i successivi spostamenti dalle stazioni di arrivo fino a destinazione, come ad esempio la metro B con problemi quasi quotidiani e autobus stracolmi con il serio rischio di arrivare al lavoro o all’università già esausti.
IL VINCITORE DEL TROFEO CARONTE 2015
Considerando i diversi parametri secondo le valutazioni dei pendolari e di Legambiente, la classifica del viaggio e della tratta peggiore del Lazio per il trofeo è la seguente:
1° posto ROMA – LIDO
Il servizio ferroviario di questa linea suburbana gestita da Atac risulta totalmente inadeguato per i circa 100.000 pendolari quotidiani. Il 2015 è stato un anno terribile, con un servizio peggiorare di giorno in giorno a causa di ripetuti guasti e problemi tecnici: corse che saltano senza che venga fornita un’adeguata informazione, frequenze oltre i 40 minuti, convogli vecchi e sovraffollati spesso privi di aria condizionata, stazioni non presidiate. Ad aggravare il tutto, il fatto che i pendolari di questa linea arrivati al Capolinea a Roma, spesso continuano il viaggio sulla linea B della metropolitana. Dove trovano un servizio indegno per una città europea, con attese che si attestano, in media, sui 15 minuti con picchi di 20-25, quando, a causa di guasti ai convogli o al sistema elettrico, il servizio non si ferma totalmente.
2° posto ROMA – CIVITA CASTELLANA
3° posto ROMA – CASTELLI
Metodo di individuazione della peggior tratta Ferroviaria
Sono stati presi in considerazione 4 criteri (suddivisi in diversi parametri) riassunti nella tabelle che seguono: stato delle vetture, indicazioni e assistenza, accesso e discesa, ritardo.
PARAMETRO A – Stato delle Vetture
Le condizioni dei treni sono pressoché insufficienti per ogni linea e se alcuni materiali sono stati ammodernati negli arredi interni, la pulizia e soprattutto la condizione dei servizi igienici a bordo sono mediamente pessime.
PARAMETRO B – Indicazioni e assistenza
L’assistenza durante un viaggio dovrebbe essere garantita da display, indicazioni vocali e presenza di personale in stazione e a bordo treno, ma spesso non è così. Se di personale non si vede l’ombra ormai in quasi nessuna stazione, è difficile incontrare controllori e capo treni, in particolare nei viaggi della mattina.
Sarebbe questa una possibile conseguenza di un “ammodernamento” che offre monitor ovunque per aiutarci, ma non è il nostro caso. I display dove ci sono non funzionano a sufficienza e spesso le notizie sono un passaparola.
PARAMETRO C – Accesso e discesa
Salire e scendere da un treno sembrano azioni scontate per un viaggiatore, in realtà non lo sono e diventano un criterio con cui giudicare la qualità di un viaggio proprio perché tra porte rotte e sovraffollamento a volte diventano azioni delicate. Treni stracolmi costringono i pendolari ad aspettare le corse successive, porte rotte allungano il viaggio, affollamento sui corridoi rende quasi impossibile scendere alle stazioni intermedie.
PARAMETRO D – Ritardi
Il massimo dell’aspirazione per un pendolare è arrivare in orario, una condizione normale in un paese normale, molto meno nella nostra regione. Molte sono le cause dei ritardi e troppo spesso i pendolari devono ascoltare sempre le solite: dalle classiche e antiche “ci rallenta un treno davanti” e “dobbiamo aspettare la coincidenza”, alle più recenti “è caduta la linea aerea” o “c’è stato un furto di rame”, “problemi al materiale rotante”. Tutto per giustificare dei ritardi ormai cronici che si sommano a medie di percorrenza ottocentesche (30 km orari da Velletri o Tivoli).
I RACCONTI DI VIAGGIO SULLE FERROVIE REGIONALI
FL1: Orte- Roma Tiburtina- Fiumicino Aeroporto
Pendolare: Andrea (da Fara Sabina a – Roma Tiburtina)
Racconto di viaggio: Su questa linea che frequento tutti i giorni ci sono giornate diverse, se alcuni giorni pare che vada tutto liscio, in altri si affrontano problemi su problemi, dalla soppressione di treni all’accumulo di ritardi che crea resse a bordo. La situazione ovviamente peggiora una volta entrati a Roma. Lunedì 12 dicembre il mio viaggio è stato discreto e sono arrivato anche in orario.
Proposte per la linea: una linea come questa che in nel suo intero asse centrale somiglia più a una metropolitana che ad una ferrovia, con decine di fermate “romane” e il collegamento terminale con l’aeroporto di Fiumicino, è indispensabile che i tanti treni previsti siano in orario e non saltino corse, situazione che se avviene nelle ore di mattina o sera, crea disagi che poi si perpetrano per ore. Il miglioramento dei servizi igienici maggiore presenza personale delle ferrovie a bordo renderebbero poi i convogli più decenti.
FL2 Tivoli – Roma Tiburtina
Pendolare: Sara (da Tivoli a Roma Tiburtina)
Racconto di viaggio: Sono salita a Tivoli per compiere il viaggio che da anni mi porta a Roma, in particolare oggi ho viaggiato sul 7509 che era in partenza da Tivoli alle 7.36 e previsto in arrivo a Roma Tiburtina alle 8.30. Salita sul treno in orario mi sono ritrovata in una carrozza molto fredda, quelle riscaldate erano già tutte piene di persone che provengono dall’Abruzzo, comunque ho trovato posto seduta. Il treno ha viaggiato fermandosi a Marcellina, Guidonia, Bagni di Tivoli, Lunghezza, naturalmente dopo di noi pochi altri hanno trovato posto seduti e la calda è aumentata nei corridoi fino a stare tutti stretti. All’arrivo con 5 minuti di ritardo a Roma Tiburtina, io ho impiegato un bel po’ a scendere, perché stavo seduta al centro della carrozza e ho dovuto aspettare lo sfollamento. Subito dopo lo ressa si è spostata sui corridoio della stazione Tiburtina che portano alla Metro B dove ho aspettato 3 convogli primi di riuscire a salire.
Proposte per la linea: se la situazione a volte pare migliorata negli ultimi anni con un po’ di treni messi notevolmente meglio che ne passato, quello che mi ha sempre sconvolto della linea è che Tivooli a Roma il viaggio è di circa 30 km, con il treno questo viaggio è difficilmente realizzabile in meno di 50 min. Insomma la lentezza esagerata del viaggio è il fattore peggiore. Credo che derivi dalla cosa che il binario è uno solo fino a Lunghezza e i continui scambi rallentano di molto il viaggio. Sono decine di anni che si sente parlare di raddio Lunghezza-Guidonia e se si cominciano a vedere dei “lavori in corso” non si sa quanti anni ancora bisognerà aspettare. Un altro problema solo le fermate dentro Roma dove ci sono: Tor Sapienza, La Rustica Città, La Rustica UIR, Salone, Togliatti, Serenissima e Prenestina; sette fermate in pochi chilometri che se oggi sono quasi tutte “saltate” dai treni provenienti da Tivoli (velocizzando di pochi minuti il viaggio), mi chiedo a che cosa servano visto che somigliano come fermate a una tratta metropolitana ma mi risulta che ci sia una frequenza anche di un treno l’ora, quindi quasi inutile e quindi quasi abbandonate. Una proposta sicuramente è quella di studiare le modalità per far rivivere queste fermate portando la frequenza a essere buono (almeno ogni 15 min) senza inficiare la qualità del viaggio di chi viene da fuori Roma.
FL3 Viterbo – Roma Ostiense
Pendolare: Maria (da Anguillara Sabazia a Valle Aurelia)
Racconto di viaggio: arrivo alla stazione per prendere il treno veloce delle 8.56 proveniente da Viterbo, all’interno della stazione, i 2 tabelloni sono funzionanti.
La sala d’attesa è piena, alla stazione non è presente personale ferroviario; all’interno è praticata anche la raccolta differenziata, la mancanza di pulizia è dovuta ai soggetti che di proposito lasciano bottiglie e carte sui sedili e per terra.
Il treno arriva con i suoi cronici 5 minuti di ritardo, riusciamo a salire tutti, anche se qualcuno rimane in piedi.
Esternamente il treno non presenta graffiti e le carrozze sono abbastanza pulite, i bagni sono utilizzabili però non abbastanza puliti da invogliare i pendolari.
Gli annunci vocali e sui display sono diventati fondamentali su questa tratta da quando alcuni treni sono diventati diretti, quindi non fanno più tutte le fermate e molte persone ancora non sanno di questo cambiamento e spesso si ritrovano a Valle Aurelia o al ritorno a La Storta.
Il treno arriva a Roma Ostiense ma la maggior parte delle persone scende a Valle Aurelia per prendere la metro A.
Dal mio punto di vista il cambio orario con la riduzione delle fermate, ha migliorato la qualità del viaggio, anche se questo ha portato ad una riduzione delle corse, ad esempio da Anguillara dalle 8.15 il treno successivo è alle 8.56 dopo ben 41 minuti, un arco di tempo molto lungo considerato che è ancora un orario dove ci sono molti lavoratori, e spessissimo (75% delle volte) quest’ultimo treno è in ritardo.
Forse si potrebbe garantire una maggiore puntualità facendo alcuni treni diretti da Bracciano e non Viterbo: capita spesso che i passaggi a livelli che si trovano sulla tratta non funzionano e prima che si attivi tutta la procedura per chiamare vigili, ecc., passano ore.
Rimane il solito problema che i viaggiatori hanno difficoltà a capire la stazione raggiunta a causa del mal funzionamento degli annunci vocali e dei display elettronico presente sul treno, le fermate della tratta sono poco illuminate e non si riesce assolutamente a comprendere a che punto si è giunti del proprio viaggio.
Lo stesso problema si verifica spesso nella fermata di Valle Aurelia, dove sia gli annunci vocali che il tabellone elettronico non funzionano e le persone si trovano in difficoltà perché non riescono a comprendere la destinazione del treno ed in modo particolare quando ci sono i ritardi. Inoltre sarebbe utile all’interno del treno, come per le metropolitane, apporre gli “adesivi” che indicano tutte le fermate. In aggiunta, se c’è un guasto o in ritardo, gli annunci sono sempre un optional a discrezione del “controllore”.
Proposte per la linea: raddoppio dei binari. Realizzazione sovrappassaggi o sottopassaggi. Eliminazione dei passaggi a livelli. Funzionamento dei tabelloni sui treni, illuminazioni adeguate alle fermate, maggiore informazione. Ripeto, MAGGIORE INFORMAZIONE.
FL4 Velletri – Roma Termini
Partenza da Velletri, a metà percorso già ci sono persone in piedi. Dai condizionatori arriva aria fredda invece che calda come dovrebbe essere. All’arrivo a Roma anche oggi siamo “attestati ad altro materiale” cioè sono 500 metri in più prima di arrivare a Termini.
Proposte per la linea: maggiore puntualità; avvisi chiari e tempestivi; pulizia delle vetture; manutenzione sulle porte troppo spesso rotte; problema passaggi a livello numerosi e spesso rotti.
FL5 Civitavecchia – Roma Termini
Pendolare Antenisca (da Civitavecchia a Roma Termini)
Racconto di viaggio: Questa mattina alla stazione di Civitavecchia, c’era ancora posto libero dove poterci sedere sui treni provenienti dalla Toscana, negli anni il numero di persone che utilizzano il treno è aumentato, la qualità del viaggio non è sempre buono e spesso, a causa del malfunzionamento del sistema di condizionamento si soffre di freddo o caldo, i bagni emanano cattivo odore, e le valige dei viaggiatori che arrivano in nave nel porto di Civitavecchia, sono sparse ovunque.
Il ritardo del treno appena arriviamo a Roma Termini è di 10 minuti.
Proposte per la linea: c’è bisogno di individuare nuove modalità per integrare i croceristi che arrivano in nave a Civitavecchia e proseguono in treno per Roma, con i pendolari che se hanno la sfortuna di trovarsi sul treno stesso, non trovano assolutamente posto a bordo.
FL6 Cassino – Roma Termini
Pendolare: Roberto (da Ferentino a Roma Termini)
Racconto di viaggio: non ho più parole per raccontare, medesimo viaggio, molto affollato e con temperature africane. Il treno è arrivato alla stazione Termini in orario.
Proposte per la linea: maggiore frequenza, maggiore capienza in termini di posti a sedere e maggiore puntualità.
FL7 Formia– Roma Termini
Pendolare: Pino (da Monte San Biagio a Roma Termini)
Racconto di viaggio: (Monte San Biagio-Roma Termini venerdì 11 dicembre 2015, treno regionale 12288) Alle 5.50 sono sulla banchina in attesa del regionale per Roma Termini delle 5.57.
Tanti operai, militari e ministeriali, alcuni studenti universitari che hanno lezione presto e qualche insegnante come me. Come accade già da diverse settimane il display in stazione con le informazioni sui treni in marcia è spento e gli annunci vocali, diramati a quell’ora da una stazione remota (quella di Monte San Biagio si animerà solo più tardi), non si riescono a percepire se non flebilmente. Nessun problema: gli scaltri pendolari che non hanno voglia di salire sul sopra-passaggio riconoscono da lontano le luci del regionale in arrivo ed attraversano in massa i binari, incontrollati, facendo tranquillizzare anche i pendolari che le scale le hanno fatte e attendono ordinatamente: anche stamattina il treno c’è, visto che solo una settimana fa ci ha giocato un brutto scherzo. Saliti a bordo, tutti riusciamo a sederci cercando di non far svegliare chi sta provando a dormire. Anche per oggi ci siamo seduti, magari il problema sarà di chi salirà nelle stazioni successive. Ma è la dura legge del pendolare: sedile meo, mors tua. La carrozza sembra calda, forse sarà il contrasto con l’aria fredda sul marciapiede della stazione; eppure dopo un paio di stazioni i pendolari svegli si chiedono se per caso il riscaldamento si sia spento all’improvviso, visto che arriva una certa arietta fredda sui piedi. Non ci è dato saperlo, il capotreno (anzi la capotreno) è stato visto passare una stazione fa e poi si è smaterializzato. Vabbè, chi se ne frega, basta arrivare in tempo, e poi non è nemmeno così freddo no?
In definitiva questa strana stagione dell’Auterno (Autunno+Inverno), dove non piove come in Autunno e non fa freddo come in Inverno, a noi forzati della rotaia ci piace, forse nemmeno ci ammaleremo quest’anno, no? A Latina già diverse persone sono in piedi e improvvisano crocicchi per chiacchierare e far passare il tempo. Però questi di Latina, con tutti i treni che hanno devono prendere proprio il 12288 e stare in piedi a chiacchierare vicino al mio sedile?
A Torricola (sì, il regionale 12288 ferma anche lì) scende un così alto numero di militari che ti chiedi se per caso siamo entrati in guerra davvero, al contrario di quello che dice il nostro presidente del consiglio, e il treno si svuota un po’.
Poco dopo arriviamo fuori Roma Termini e guardo l’orologio: ammazza, sono le 7.10. in netto anticipo sull’orario previsto delle 7.20. Bene, penso, sarà perché il VivAlto su cui sto viaggiando non ha il problema della chiusura delle porte e pure un locomotore nuovo e allora penso che ho fatto bene a votare Zingaretti, che qualche treno nuovo in più lo ha comprato…sì, coi soldi nostri vabbè, però almeno una ventina di treni per noi li ha comprati. Però niente da fare: a Roma Termini se sei un regionale e arrivi presto è come quando arrivi tardi, devi aspettare il tuo turno…però che sfiga, già mi immaginavo un cappuccino e cornetto preso con calma prima di infilarmi nella metro e rischiare di morire in un attentato dell’ISIS. Zingaretti, perchè non ci fanno entrare in stazione? Nessuno lo sa: anzi sì, una vocina gentile ci avverte che siamo in attesa di entrare in stazione e che non c’è nessun guasto quindi “keep calm and stai seduto”. E’ la vocina della capotreno, quella che prima forse ci ha spento i riscaldamenti senza volerlo, chissà… Ecco sì, si muove, peccato che intanto si sono fatte le 7.25 e anche stamattina mi toccherà correre per non fare tardi a scuola, e quelli dell’ISIS facessero come vogliono.
Proposte per la linea: Faccio il pendolare ormai da 26 anni e posso dire con certezza che molte cose sulla linea FR7 sono migliorate ma molte ne restano ancora da fare, perché il numero di persone che quotidianamente usano il treno è andato aumentando costantemente negli anni. I problemi di cui ho parlato nel racconto li considero di minore importanza: il problema grosso per i viaggiatori è quando su un treno non riesci nemmeno a salirci, sebbene ti senti perfino disposto a viaggiare per più di un’ora in piedi in condizioni indescrivibili. Questo si verifica soprattutto nei viaggi di ritorno: i treni del pomeriggio, a partire da quello delle 14.36, sono impraticabili. Questo perché tali treni hanno per destinazione Napoli o Villa Literno e il comparto ferroviario laziale è distinto da quello campano, con tutte le conseguenze che ne derivano. I treni delle 14.36, 16.36 e 17.36 (tutti diretti in Campania) sono regolarmente sovraffollati. E’ necessario che alcuni dei treni che ora terminano la loro corsa a Latina (ad es. alle 15.06 e 17.06) tocchino anche le altre fermate del Lazio. Insomma, bisogna incrementare ancora il numero di treni regionali.
FL8 Nettuno – Roma Termini
Pendolare: analisi di Luisa (da Nettuno a Roma Termini), racconti di Giovanni (da Anzio Colonia a Roma Termini)
Racconto di viaggio: è consuetudine un ritardo del treno di 10-15 minuti (staz. Padiglione), un ritardo di questo tipo non viene annunciato, nel caso in cui venisse annunciato non c’è la possibilità di ascoltarlo a causa del limitato numero di altoparlanti in stazione. Una volta in treno, diventa sempre più difficile riuscire a trovare un posto a sedere non solo a causa del sovraffollamento ma anche per colpa della sporcizia e dell’acqua piovana che dai finestrini cade sui sedili. Questa linea ferroviaria è anche “frequentata” da giovani Rom che tentano piccoli furti e che più volte, dalla Polizia, sono stati invitati a scendere dal treno. Il viaggio di rientro. A causa del sovraffollamento vi è una “corsa al posto a sedere”, molti restano in piedi oppure si siedono sugli scalini di accesso al piano superiore. Nel periodo estivo il sovraffollamento diventa insopportabile a causa del caldo (spesso l’impianto di condizionamento delle carrozze non funziona). A volte quando il treno è in frenata entra nelle carrozze un forte odore di bruciato che toglie il respiro. I ritardi nelle partenze e le soste prolungate nelle varie stazioni, sono all’ordine del giorno e spesso non vengono giustificati. Le giustificazioni più frequenti negli ultimi tempi sono: guasti alla linea aerea, rottura di treni che occupando i binari inibiscono il passaggio ad altri treni. Il malcontento dei pendolari aumenta di giorno in giorno!
Proposte per la linea: un serio piano di riqualificazione dovrebbe prevedere l’acquisto di nuovi treni, una corretta manutenzione di quelli attuali. Intensificazione del numero di corse e/o aumento del numero di carrozze soprattutto negli orari di punta. Realizzazione di parcheggi nelle stazioni di scambio.
I RACCONTI DI VIAGGIO SULLE FERROVIE CONCESSE
Roma Lido
Betty
Racconto del viaggio: Il treno da Acilia in ritardo 10 minuti, banchina affollata per qualche corsa saltata in precedenza.
Il treno è di quelli più vecchi, ormai catorci e privi di qualsiasi decoro e con problemi alle porte e anche oggi stracolmo, si viaggia stipati in piedi ed i pendolari delle stazioni successive faticano a salire a bordo. Strano ma vero, oggi niente risse nel mio vagone, qualche sosta prolungata perché non si riescono a chiudere le porte, arriviamo infine. Oggi ce la siamo cavata, ma al ritorno?!
Proposte per la linea: la Roma Lido ormai è disastrata, mancano i treni e la manutenzione, ogni giorno ce n’è una: pioggia, fulmini, treni svampati fuori uso, scambi bloccati, alluvione. Le frequenze sono state diluite e gli orari difficilmente rispettati. Fa freddo o si muore di caldo, ad Acilia non c’è uno straccio di rastrelliera per le bici.
Roma Nord
Mita
Racconti di Viaggio:
Racconto del Viaggio: la linea Viterbo Flaminio e’ stata spezzettata, nei comuni serviti dalla linea sono insufficienti i parcheggi, dopo le 7 del mattino impossibile trovare posto, bisogna quindi raggiungere le stazioni Montebello o la Celsa per la ricerca di un posto auto fuori dagli spazi appositi, le auto vengono lasciate lungo le strade adiacenti, al rientro di sera bisogna percorrere lunghi tragitti a piedi al buio le stazioni sono incustodite e al rientro spesso le auto sono danneggiate, rubate o multate. Alla Celsa, Labaro e altre stazioni spesso le biglietterie automatiche non funzionano, i tornelli non sempre funzionanti.
Nelle stazioni dei comuni come Castelnuovo di Porto i pochi parcheggi disponibili sono con il disco orario!
Proposte per la linea: ripristinare la linea completa fino a Viterbo, attrezzare le stazioni con parcheggi sufficiente o sensibilizzare i comuni con navette in coincidenza con i treni.