Il giorno 14 maggio, si è svolto a Roma, nell’Hotel Nazionale in Piazza di Montecitorio, il primo Forum QualEnergia nel Lazio, grazie al main sponsor BayWa r.e., allo sponsor AzzeroCO2 e con il patrocinio della Regione Lazio. Durante il forum è stato presentato il primo Dossier Comuni Rinnovabili. Secondo i dati presentati da Legambiente nel Lazio, tra 2010 e 2017, le rinnovabili sono state in continua crescita: il fotovoltaico è passato da 150 a 1.750 Gwh, l’eolico da 15 sale a oltre 110 GWh, le bioenergie da 100 a 700 Gwh ma la produzione totale proviene ancora da fonti fossili per l’84,7%, a causa della presenza di mega impianti a partire da quello a carbone di Civitavecchia.
La produzione di energia da fonti rinnovabili, secondo il dossier di Legambiente, è solo al 15,3% (media nazionale oltre il 35%) e su questo dato pesa fortemente la presenza di megaimpianti a partire dalla centrale di Civitavecchia.
“C’è bisogno della rivoluzione energetica nel Lazio, con eolico e fotovoltaico sui tetti, geotermia a bassa entalpia, autoconsumo, produzione distribuita, efficientamento, green mobility” e “La chiusura della megacentrale di Montalto è stato un grande successo ambientalista; ora chiediamo lo spegnimento della centrale a carbone di Civitavecchia per la decarbonizzazione, l’abbattimento delle emissioni, la salute e l’ambiente del Lazio” – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio.
Legambiente Lazio, nel forum ha esposto progetti di sviluppo energetico sostenibile, premiato comuni rinnovabili e buone pratiche del territorio raccontate nel Dossier: Arlena di Castro (VT) e Tessennano (VT) per l’eolico, Anguillara Sabazia (RM) per efficientamento energetico nelle scuole, Magliano Sabina (RI) per il fotovoltaico e mobilità elettrica, Scuola Arvalia (RM) la più fotovoltaica della capitale e la Casa di Reclusione di Rebibbia per il fotovoltaico su edificio.
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