Il popolo per l’acqua pubblica e per fermare il nucleare ha sfilato per le strade della capitale fino a Piazza San Giovanni per difendere i beni comuni e sostenere il ricorso alle fonti pulite di energia. “Bella, colorata, tanta gente ha sfilato per affermare tutta la propria contrarietà al progetto atomico in Italia e nel Lazio, per difendere il bene comune acqua dalla speculazione dei privati e per sostenere la partecipazione alla consultazione referendaria del 12 giugno – ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. Il nucleare è pericoloso e insicuro, come ci sta dimostrando ancora una volta il dramma giapponese.”
Legambiente è scesa in piazza anche per difendere l’acqua, che sta pericolosamente passando dalla mano pubblica a quella privata, esposta dunque ai pericoli di una gestione tutta orientata al profitto. “La grande partecipazione alla manifestazione è solo l’inizio della mobilitazione per la vittoria dei SI ai referendum del 12 giugno – conclude Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio. La necessità è quella di una gestione partecipativa dei beni comuni per arrestare le politiche neoliberiste che sono la radice dell’impoverimento e della drammatica crisi che ancora viviamo”. Prossima tappa verso i referendum la catena umana che circonderà la ex centrale nucleare di Borgo Sabotino a Latina, fissata per domenica 17 aprile.