Legambiente ha inviato alle autorità un esposto per chiedere l’immediata verifica delle autorizzazioni per i lavori che sarebbero in corso nel sito di Ferentino dove una società ha chiesto di poter realizzare un impianto di compostaggio. Nonostante l’iter istruttorio per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del progetto sia ancora in itinere presso gli uffici della Regione Lazio, secondo diverse segnalazioni dei cittadini, la società promotrice avrebbe già iniziato gli interventi per le opere connesse alla realizzazione dell’impianto per il trattamento di 50mila tonnellate annue di Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano).
La richiesta di avvio dell’iter, per l’impianto che dovrebbe sorgere in via Morolense 40 nella zona ASI di Ferentino (Fr), è stata presentata lo scorso 19 dicembre e si trova ancora nella fase di osservazioni preliminari da parte dell’Ente Regionale prima dell’eventuale rilascio della VIA. Per questo, Legambiente ha chiesto al Comune e ai Vigili Urbani di Ferentino, ai Carabinieri e alla Procura di Frosinone di verificare quanto si stia realizzando, alla luce di qualsivoglia ipotesi di reato.
“Siamo del tutto favorevoli al compostaggio, ma gli impianti vanno localizzati e dimensionati bene, devono ovviamente seguire tutte le procedure per le autorizzazioni, deve essere garantito il confronto col territorio, tutte cose che sono mancate per questa proposta -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. La costruzione di questo impianto presenta molte zone d’ombra su cui le istituzioni dovranno far luce: il sito scelto si trova appena dentro un’area industriale ma a poca distanza da numerose abitazioni private, la dimensione dell’impianto è di taglia piuttosto grande, i lavori sembrerebbero essere iniziati ancor prima dell’approvazione del progetto.”
Legambiente è critica: un grande impianto in un territorio come la Valle del Sacco già vessato da un’enormità di questioni da risolvere deve essere progettato tenendo conto della necessità di ridurre le fonti di inquinamento in quella zona e di bonificare l’intera Valle. Il progetto, invece, non tiene conto della localizzazione prevista molto vicino alle abitazioni, dimensiona l’impianto per gestire 50mila tonnellate annue di residui organici e verdi senza definire il bacino degli utenti, prevede oltre tutto una percentuale non meglio identificata e precisata di fanghi ammessi da depurazione. Per questo Legambiente, con tutti i suoi circoli territoriali, terrà, come sempre, gli occhi aperti.
“Il nostro circolo ha aderito al documento elaborato dal comitato di cittadini che sta combattendo contro la realizzazione dell’impianto, contenente le osservazioni critiche indirizzate alla Regione Lazio e sta collaborando attivamente alla raccolta delle sottoscrizioni della popolazione -afferma Vittoria Cova, presidente del Circolo Legambiente di Ferentino-. Ciò che crea più apprensione nei cittadini è il fatto che già da parecchio tempo siano cominciati i lavori all’interno del capannone senza che vi siano state autorizzazioni ufficiali da parte delle competenti autorità. Il nostro territorio ha sempre più la necessità di essere bonificato e non deve essere gravato di ulteriori fattori di inquinamento: siamo risusciti ad evitare la costruzione dell’aeroporto di Ferentino- Frosinone e così riusciremo ad impedire la costruzione di questo impianto.”