“Dalle intercettazioni emerge un quadro fosco e gravissimo circa il futuro della gestione dell’acqua nella Capitale, chiediamo al Comune di Roma e alla stessa ACEA di smentire categoricamente e prendere immediate distanze dai piani oscuri che si starebbe architettando, stoppando subito le esternalizzazioni dei servizi per la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture idriche – è molto preoccupato il commento del presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, a proposito della notizia apparsa qualche giorno fa su “Il Fatto Quotidiano” a firma di Riccardo Gardel, a proposito delle intercettazioni delle telefonate ad opera del GIP di Napoli tra il commissario straordinario Guercio e il direttore dell’Avanti Lavitola -.

Nell’articolo si fa riferimento ad alcune telefonate tra Roberto Guercio, commissario straordinario per le emergenze idrogeologiche in diverse regioni italiane, e il direttore dell’Avanti Sergio Lavitola. Nelle conversazioni l’esito referendario sull’acqua viene descritto come “un’opportunità” per gli azionisti delle multiutility, con un riferimento esplicito ad ACEA. Testualmente “non è detto che tu e i francesi dovete prendervi i soldi da Acea – spiega Guercio, riferendo il contenuto di un incontro con Caltagirone – dalla remunerazione del capitale, il capitale non si paga un cazzo, ma trasformiamo l’attuale concessione di gestione in una concessione di gestione e costruzione… E tu la redditività del capitale te la prendi costruendo per conto di Acea al 50% delle opere come prevede in house la normativa europea.”

“Stop alle lobby dell’acqua nella Capitale, la risorsa è importantissima, non può essere messa a rischio in alcun modo, va bloccato qualsiasi attentato alla volontà popolare tramato nell’ombra – ha commentato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio -. Ci uniamo alla richiesta rivolta al Governo dal Forum dell’acqua ma ci aspettiamo anche repentine repliche dalle istituzioni coinvolte e dalla stessa società, per fare immediata chiarezza sulla faccenda, dimostrando tutta la loro estraneità a questa road map dei profitti sull’acqua. I cittadini l’hanno detto chiaramente: l’acqua e un bene comune, nessuno spazio per i profitti.”

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