6 su 8 i punti critici, nei comuni di Montefiascone, Gradoli, San Lorenzo Nuovo e Bolsena. Entro i limiti le 2 analisi nel comune di MartaOggi in occasione del primo appuntamento della tappa laziale, l’associazione fa il punto sulle problematiche riscontrate e un bilancio rispetto a quanto rilevato negli anni passati

Una risorsa naturalistica straordinaria, patrimonio importantissimo del Lazio e del centro Italia, da difendere e tutelare con sempre maggiore determinazione. Questo è il messaggio, sul lago di Bolsena, che viene lanciato oggi dalla cittadina di Marta, in occasione del primo appuntamento della Goletta dei Laghi nel Lazio, campagna realizzata in collaborazione con COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Esausti  e Novamont.

Alla luce dei risultati del monitoraggio scientifico effettuato dalla Goletta, l’impegno che amministrazione e cittadini nel rispetto dell’invaso, da oggi dev’essere maggiore.

Durante l’appuntamento di stamattina, è stata raccontata una realtà complessa, che rispetto allo scorso anno ha registrato un’inversione di tendenza: su un totale di 8 punti analizzati, infatti, ben 6 sono risultati critici, emersi nei comuni di Montefiascone (Foce torrente presso parco giochi), Capodimonte (presso spiaggia in Via Regina Margherita, tra Via dei Pini e Via degli Eucalipti), San Lorenzo Nuovo (Foce del fosso Ponticello e Località Prati Renari), Gradoli (Foce del fosso Cannello), tutti risultati “fortemente inquinati”, ovvero che superano del doppio i parametri imposti dai valori limite decisi dalle norme sulle acque interne vigenti in Italia, per presenza di microrganismi di origine fecale; in particolare a Montefiascone la Goletta dei Laghi da quasi un decennio analizza l’acqua davanti al parco giochi sul lago che risulta ogni volta in cattive condizioni: su questo punto gli attivisti del cigno verde chiedono all’amministrazione comunale di indagare le cause e risolvere il problema con una azione decisa e determinata. Rimane “inquinato”, giudizio confermato rispetto al 2014, il punto in corrispondenza della foce del fosso del Cimitero a Bolsena.

I parametri indagati dal laboratorio mobile della Goletta dei Laghi sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli, secondo le procedure indicate dal Dlgs 30 maggio 2008 n° 116) per individuare la presenza di scarichi civili non depurati. Un monitoraggio il cui obiettivo è quello di individuare e denunciare le pressioni inquinanti che gravano sul lago. Si tratta di scarichi il più delle volte provenienti dal territorio circostante attraverso fossi o piccoli corsi d’acqua che sfociano direttamente nel bacino lacustre, come per la maggior parte dei punti monitorati nel lago di Bolsena.

 “Quanto emerge dai risultati presentati oggi – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – è una chiara testimonianza: senza una convinta opera di riqualificazione dei depuratori e un rigido controllo degli scarichi civili, sarà difficile se non impossibile difendere un ecosistema straordinario come quello del bellissimo lago di Bolsena. Se ci sono risultati confortanti come quelli emersi da alcuni prelievi risultati entro i limiti, sono troppi ancora gli scarichi civili che sversano nel lago mettendone a rischio il suo fantastico patrimonio di biodiversità, e in questo quadro la rete dei monitoraggi ha maglie troppo ampie dalle quali restano nascosti troppi scarichi sospetti“.

Una considerazione a parte merita il sistema fognario composto dal collettore circumlacuale del COBALB(Consorzio fatto dai comuni sul Lago), e alcune condutture comunali più piccole, un sistema nato venticinque anni fa e, a causa di una pessima gestione del passato, oggi privo di reali risorse per proseguire una concreta opera di tutela ambientale del maggiore lago laziale. Al mancato funzionamento di un collettore comunale secondario è probabilmente dovuto il risultato negativo sulla spiaggia di Capodimonte . “Il collettore e le condutture fognarie comunali– aggiunge Scacchi – sono malmesse, lo dicono i risultati delle analisi anche nelle località settentrionali del lago. Urge una vera assunzione di responsabilità dei comuni e un sostegno della Regione Lazio, per migliorare in maniera decisa la gestione dei reflui intorno al lago“.

Buone notizie arrivano dalle acque prospicienti il comune di Marta, sia presso la spiaggia in fondo a via Cava sia all’altezza dello sbocco del fiume Marta: anche in questo 2015 – anno, tra l’altro, in cui scadono i termini per rispettare la direttiva quadro europea 2000/60/CE sulla qualità delle acque interne – i due punti oggetto del monitoraggio scientifico di Goletta dei Laghi risultano “entro i limiti di legge”. Un risultato, che però non deve far abbassare la guardia.

Ciò che fa la Goletta dei Laghi con il suo monitoraggio– spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – rappresenta un’indagine puntuale, seguendo le indicazioni dei cittadini, alla ricerca dei principali rischi per i nostri laghi. Il giudizio sul Bolsena non è totalmente negativo, ma non possiamo evitare di dire che sussistono ancora notevoli problematiche, in diverse località, dovute all’assenza o al malfunzionamento dei depuratori nei luoghi di scarico. Si tratta di fossi o torrenti che arrivano direttamente nel lago o, in alcuni casi, anche di scarichi individuati e denunciati dai cittadini e confermati dal nostro monitoraggio. La pressione antropica, inoltre, è crescente, soprattutto nel periodo estivo, determinando, spesso, l’aumento di questi fenomeni. Ci auguriamo che la fotografia scattata da Goletta dei laghi possa essere un valido strumento a disposizione delle amministrazioni e degli enti competenti per attivare adeguati controlli e interventi per risolvere la situazione, a partire dai punti individuati dal nostro laboratorio mobile”.

Hanno partecipato tra gli altri: Lucia Catanesi sindaco di Marta e i rappresentanti dell’associazione “La Porticella” di Capodimonte. Erano presenti alla conferenza stampa il Circolo “La Spinosa” di Farnese e l’associazione “Lago di Bolsena”.