Rifiuti, Legambiente: Assessore Ambiente fermi gara AMA per inutili cassonetti a scomparsa Torrino.
Scade tra una settimana, il 17 dicembre, la gara AMA per i cassoni interrati per i rifiuti al Torrino e Legambiente torna a chiedere di revocare l’assurda procedura da un milione e mezzo di Euro più IVA, stavolta con una richiesta diretta all’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma. Oltre alla scelta strategica sbagliata e lontana dalla necessaria differenziata porta a porta, la copiosa quantità di carta usata per illustrare la gara per i nove sistemi interrati adibiti al conferimento dei rifiuti nel quartiere Torrino-Mezzocamino, sembra non spiegare nemmeno gli errori nelle stime che, secondo Legambiente, compaiono nei progetti proposti alla gara.
Nel merito dei dati progettuali, infatti, spuntano numerosi problemi tecnici: la produzione annua sulla quale si basa la progettazione è di 661 kg di rifiuti solidi urbani per abitante, ossia oltre il doppio della media nazionale di 310 kg/anno, non considerando l’assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani e il contributo del turismo e senza tenere nemmeno conto che quel quantitativo non è prodotto interamente presso l’utenza (pasti fuori di casa per motivi di lavoro, studio, ecc). Il volume di 110 litri, calcolato per i “cassonetti a scomparsa”, non tiene conto della densità dei diversi materiali: vetro, plastica, metalli e carta ed umido, a parità di peso non hanno certo lo stesso volume anche se di solito si assume che un mq di rifiuti indifferenziato pesi circa 100 kg. Ancora più strano verificare in tabella che le stime si basano su una differenziata all’80%, obiettivo importante che potrebbe essere raggiunto davvero con il porta a porta ed escluderebbe quindi la necessità di inutili cassonetti sottoterra.
“Non si possono buttare quasi due milioni di Euro per degli inutili cassonetti da seppellire sottoterra, chiediamo all’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma di intervenire per bloccare questa gara assurda che va contro la differenziata porta a porta e sta fuori dal Patto per Roma firmato da tutte le istituzioni con il Ministero dell’ambiente -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. In un quartiere nuovo come il Torrino bisogna mettere in atto subito il porta a porta, piuttosto che andare a cercare tecnologie costosa e dannose per una differenziata ben fatta. L’area scelta ha spazi talmente ampi che permetterebbero di fare la raccolta differenziata domiciliare con una estrema facilità, con sacchetti semi trasparenti per tutte le frazioni e bidoncini per l’organico. In più negli incontri con i cittadini AMA ha anche affermato che i contenitori sepolti servirebbero solo per i rifiuti indifferenziati. E’ tutta una follia, la gara va fermata, nel bel mezzo della crisi discarica, bisogna davvero puntare su riduzione e riuso e mettere al centro la differenziata.”
Le altre osservazioni di Legambiente riguardano la gestione e la difficoltà del cittadino nel trovare fisicamente il contenitore nel quale gettare i diversi materiali ed il costo enorme per soli 24 mesi
della manutenzione affidata a 60 operatori specializzati nel sollevare, prelevare e sostituire il cassonetto pieno con uno vuoto il tutto al di sotto o allo stesso livello del manto stradale.